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venerdì 13 gennaio 2012

In India 12 casi di 'super Tbc', è resistente a tutti i farmaci

(Xinhua)   
Milano - (Adnkronos/Adnkronos Salute) - E' allarme a Mumbai, città densamente popolata: si teme la rapida diffusione della malattia. Oms: tutto questo era stato previsto. Ruth McNerney, ricercatrice alla London School of Hygiene and Tropical Medicine: "E' molto preoccupante, ma purtroppo inevitabile, assistere al graduale emergere di questi casi di resistenza ai farmaci"
Milano, 13 gennaio 2012 (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Una 'super Tbc', resistente a tutti i farmaci anti-tubercolosi, sta seminando il panico in India dove si sono già registrati 12 casi. L'allarme è scattato a Mumbai, città densamente popolata, e ora si teme la rapida diffusione della malattia. La notizia è riportata online sul sito del 'New Scientist'. Dei 12 pazienti su cui è stata attualmente confermata la presenza di questo ceppo resistente, "3 sono morti", riferisce Zarir Udwadia dell'Hinduja National Hospital and Medical Research Centre di Mumbai. Udwadia è anche a capo del team che ha diagnosticato i 4 casi oggetto di uno studio appena pubblicato.


"Sappiamo che un paziente ha trasmesso la super tubercolosi alla figlia", spiega. "Si stima che in media una persona malata di Tbc contagi in un anno altri 10 o 20 soggetti con cui entra in contatto, e non ci sono ragioni per sospettare che questo ceppo sia meno trasmissibile", avverte. Per i pazienti le prospettive sono tristi: "Messa in quarantena in ospedali con aree attrezzate per l'isolamento fino al momento in cui diventano non infettivi, nient'altro si può fare per prevenire la trasmissione", dice Udwadia.

La preoccupazione, prosegue, è che se continua a diffondersi questo ceppo, la tubercolosi tornerà a essere incurabile e i pazienti potranno fare affidamento solo sul loro sistema immunitario, più che su un intervento medico, per superare la malattia. Scenari simili riportano indietro nel tempo, a circa un secolo fa.

Sulla super Tbc indiana l'Organizzazione mondiale della sanità sta organizzando con urgenza un incontro per decidere quali saranno i prossimi passi da fare. "Tutto questo era stato previsto", osserva Paul Nunn, coordinatore del dipartimento Stop TB dell'Oms a Ginevra. "E' un campanello d'allarme che deve richiamare tutti i Paesi, è necessario accelerare l'approvvigionamento di cure adeguate, in particolare per pazienti con tubercolosi multiresistente".

Per Ruth McNerney, ricercatrice che si occupa di Tbc nella London School of Hygiene and Tropical Medicine, "è molto preoccupante, ma purtroppo inevitabile, assistere al graduale emergere di questi casi di resistenza ai farmaci. E' come guardare un film dell'orrore al rallentatore". Nei primi anni '90 compare la Tbc 'multidrug-resistant' (Mdr, multiresistente), che non risponde più ai farmaci di prima linea come isoniazide e rifampincina. Nel 2006 la situazione peggiora con l'arrivo della Tbc 'extensively drug-resistant' (Xdr), ceppo che ha sconfitto anche tutti i costosi trattamenti di seconda linea. Ora sotto i riflettori finisce la Tbc 'Totally drug-resistant' (Tdr), resistente a tutti a tutti farmaci disponibili. I primi due casi sono stati segnalati proprio in Italia nel 2007. Poi è stata la volta dei 15 pazienti registrati in Iran nel 2009, e oggi dell'India. Udwadia accusa: l'emergere di una tubercolosi totalmente incurabile è legato alla cattiva gestione del ceppo multiresistente che ha amplificato il livello di 'invlunerabilità del batterio.

E se l'India ha fatto progressi nel controllo della Tbc classica, non altrettanto è successo con quella multiresistente, che già nel 2006 colpiva 110mila indiani, anche perché i farmaci per curarla sono molto costosi. I pazienti devono rivolgersi a professionisti privati per chiedere aiuto e raramente ricevono un trattamento adeguato. "Dobbiamo svegliare i politici", incalza McNerney. "Dobbiamo aspettare finché la malattia non inizia ad arrivare nel Regno Unito e negli Usa in aereo, o dobbiamo agire ora?".
 

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